giovedì, settembre 13, 2007

DISASTRO, SU TUTTA LA LINEA

Disastro, su tutta la linea. Il giorno dopo la Caporetto del basket azzurro, l'amarezza tarda a svanire. Da questa Italia ci si aspettava tanto, non tantissimo per la verità, ma non certo di uscire dall'Europeo in questo modo. La partita di ieri con la Germania appartiene già agli archivi, inutile ripensare ad un a prestazione così brutta. Meglio invece analizzare i motivi di questa eliminazione, e proprio il match con Nowitzki e compagni risulta essere il paradigma della spedizione azzurra all'Europeo. Viste le avversarie che il sorteggio ci ha messo davanti, le recriminazioni aumentano ancora. Solo la Lituania è sembrata superiore all'Italia. Le altre, Francia, Slovenia, Germania, sono tutte apparse ampiamente alla portata degli azzurri. Senza voler esagerare, si poteva finire il girone tranquillamente secondi e con una Grecia piuttosto sottotono un possibile approdo in semifinale non sarebbe stato pura utopia. In una kermesse dove solo due squadre appaiono nettamente più forti delle altre, Spagna e Russia, e con una potenza del basket mondiale al minimo storico, la Yugoslavia, il podio poteva anche essere raggiunto. Invece ce ne torniamo a casa con anticipo e alle prossime Olimpiadi, invece di difendere l'argento del 2004, saremo dei semplici spettatori. Peggio di così...
Si possono attribuire delle colpe della debacle di Spagna? Certamente, ad iniziare dai giocatori: in campo ci vanno loro, in fin dei conti. La prima nazionale italiana targata Nba proprio da questo è stata tradita, dalle stelle stars ans stripes. Andrea Bargnani è stata la più grossa delusione del nostro europeo, Marco Belinelli ha spesso giocato male ma almeno con Turchia e Germania ha fatto intravedere barlumi della sua grande classe. Sono giovani, poco più che ventenni, si rifaranno. I veterani, poi, non sono stati all'altezza della loro fama. I due players targati Barcellona, Marconato e Basile, davvero poco hanno dato alla causa azzurra. Soltanto Gigli e Bulleri hanno giocato a buoni livelli. Troppo poco per andare lontani. Errori ne sono stati comessi anche prima dell'inizio di questo Europeo. Forse l'etichetta di "Italia più forte di sempre" è stata appiccicata troppo presto a questa squadra, con molte stelle certo, ma ancora giovani e poco esperte. La mala sorte ci ha messo del suo, privando Recalcati di tre pedine importantissime come Galanda, Rocca e Gallinari.
Il coach, appunto. La gestione di Recalcati in alcuni frangenti dell'Europeo ha lasciato a desiderare. L'Italia ha perso il primo match, quello con la Slovenia, per essersi incaponita nel tiro dalla lunga e per aver concesso tantissimo a rimbalzo. Abbiamo perso la sesta partita, quella con la Germania, avendo tirato 23 tiri da tre (segnati con appena il 20%) e concesso 50 rimbalzi (!) ai nostri avversari a fronte dei 30 appena catturati. Possibile che il coach non sia riuscito a trovare le giuste contromisure in 10 giorni di Europeo? Le scelte dei cambi, tra l'altro, spesso non sono sembrate azzeccatissime. Per tutto il secondo quarto del match con i tedeschi hanno giocato insieme Basile e Di Bella, tra i meno in forma del gruppo azzurro, con il risultato di aver prodotto in attacco la miseria di 9 punti in 10 minuti. Ecco dove l'Italia ha perso quella partita, non a causa delle triple di Nowtzki dell'ultimo periodo. Bulleri troppo spesso è stato dimenticato in panchina, così come Gigli. Perchè quasi tutte le squadre dell'Europeo tengono in campo i loro uomini chiave anche per 35 minuti e i nostri migliori giocatori sono rimasti a lungo in panchina? E' bastata una battuta, concessa alla Gazzetta dello Sport, a sgombrare il campo dalla possibilità di dimissioni del nostro coach. Recalcati ha dato tantissimo alla nazionale, portandola ad un bronzo europeo e all'argento olimpico di Atene 2004, forse il punto massimo raggiunto dal nostro basket. Resterà l'allenatore dell'Italia. Speriamo di vedere, almeno, una squadra diversa. Completamente.

1 Comments:

At 14/09/07, 10:07, Blogger The President said...

Un vero peccato!
il motivo principale secondo me va ricercato guardando l'anagrafica dei giocatori: i giovani sono di talento ma troppo poco esperti (giocare la regular season a toronto è cosa ben diversa da un europeo) mentre i veterani non hanno più benzina nella tanica...
dicevo un vero peccato perchè questa non era di certo la nazionale più forte di sempre ma poteva diventarlo in prospettiva quando il ricambio generazionale sarebbe stato ultimato del tutto. fra un paio d'anni gallinari, belinelli e anche bargnani avrebbero veramente potuto dire la loro all'olimpiade e invece purtroppo se la guarderanno seduti in divano. magari scolandosi qualche birretta di troppo come i giocatori del tormento!

 

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